Gottarelli Tonino
Lo scrittore-pittore Tonino Gottarelli è nato nel 1920 ad Imola, che lascerà una profonda impronta nel suo modo di vivere e dipingere. Frequenta il Regio Ginnasio B. Rambaldi di Imola e successivamente si laurea in filosofia all’Università di Urbino. A vent’anni ha scritto il romanzo L’ideale, che gli viene pubblicato durante il servizio militare a Parma, nel 1942. Un anno dopo, nella caserma di fanteria al valico del Moncenisio, dove presta servizio come sottotenente, scrive un libro di novelle, Il gioco del solitario, pubblicato a Imola. Comincia a dipingere intorno agli anni ’50. Nel 1953, pubblica la raccolta di liriche, La pioggia in città e l’anno dopo Dove abito io, quindi, E di alberi non si è detto ancora nulla.
Inizia l’insegnamento: dapprima come professore di storia e geografia nella scuola media, poi il suo interesse si sposta verso la psicologia dell’infanzia e insegna come maestro elementare. Scrive e dipinge ininterrottamente ed è di questo periodo la scelta di isolarsi a vivere solamente in campagna. Nel 1960 vince il premio Cervia con la raccolta di liriche Ieri e Oggi. In quest’occasione fa conoscenza del critico letterario Giacinto Spagnoletti, presidente della giuria assieme a Giuseppe Ungaretti. Dal 1965 al 1967 abita in una casa nei pressi di Castel San Pietro Terme (BO) dove scrive il poemetto Il paese del diavolo, mai pubblicato. Nel 1969 pubblica la raccolta di poesie “Pomeriggio degli avverbi”, ed è di questo periodo anche il poemetto del mare, pubblicato in edizione d’arte, La botte di Diogene. Nel 1971 esce il libro di poesie “La bambina e la rivoluzione”, con la presentazione di Giacinto Spagnoletti.
Per quanto riguarda la sua attività pittorica, risale al 1960 la prima mostra personale tenuta a Faenza (RA), a cui seguiranno una serie di esposizioni incentrante sui collages, per arrivare al 1966 con la rassegna a Parigi, che sarà frutto di maturazione e che gli procurerà l’invito al “Salone di Maggio”. Il suo amore per la natura lo porta a spostarsi senza tregua, da una abitazione all’altra, finché si ferma, alla fine degli anni Sessanta, nella zona di Pediano (Imola) e qui rimane per circa due lustri. Nel 1973 pubblica il romanzo L’amore al rallentatore e inizia a scrivere sotto forma di diario, una raccolta di lettere filosofico-amorose, che pubblicherà quasi dieci anni dopo, col titolo “Lettere Inutili”.
Siamo dunque nel 1981, anno in cui Gottarelli si trasferisce definitivamente dalla campagna imolese in città e in particolare in via Spaventa nr. 5, dove rimane fino alla morte.
Tonino Gottarelli, porta avanti questa ambivalenza artistica dello scrivere e del dipingere con lo stesso fervore fino a sostenere che la sua poesia che è una «pittura parlante» e la sua pittura una «silenziosa poesia». Nel 1989, uscirà la raccolta di poesie Vita di un’idea con la quale vince il primo premio Lions Club, a Milano. Seguiranno Riassunto del cielo un libro pieno di passeggiate e quesiti metafisici e il volume di riflessioni ed aforismi Pensieri in prospettiva, opera che non tradisce la passione di Gottarelli verso tutto ciò che è pensiero meditativo.
Nel 1995 pubblica Musa a domicilio, volume che raccoglie lo spirito contemplativo di chi sa ancora «sentire» e «vedere» con gli occhi. Negli ultimi anni lo troviamo nella solitudine ormai consueta a scrivere e dipingere continuamente, immerso in una ricerca intensa ma sempre consapevole.
Nel frattempo, vengono allestite sue esposizioni in Italia e all’estero.
Da non tralasciare l’atto di generosità verso la sua città Imola, a cui è stato sempre estremamente legato, quello di aver creato nel 2002 la Fondazione Centro Studi che porta il suo nome e ha come compito principale quello di farsi promotore ed interprete del suo percorso poetico e pittorico.
Tonino Gottarelli si spegne ad Imola il 20 febbraio del 2007