Maccaferri Piero
Dopo le scuole elementari a Cilavegna (PV) e l'avviamento professionale a Mortara, si trasferisce a Milano per frequentare il liceo artistico e l'Accademia di Brera, dove ha per maestri Aldo Carpi e Achille Funi per la pittura e Benvenuto Disertori per l'incisione, mentre tra i compagni di corso ha Morlotti e Longaretti.
Nel 1939 collabora alla realizzazione della 1ª Mostra Leonardesca a Milano, realizzando vari modelli tratti dai disegni di Leonardo.
Nel 1940 partecipa al Premio Hayez dove conquista il 1º premio, che viene esposto alla VII Triennale d'Arte Contemporanea di Milano.
Nel 1941 è chiamato sotto le armi e inviato in Africa settentrionale dove viene fatto prigioniero dagli inglesi e viene trasferito al campo di prigionia n. 308 ad Amria, nel deserto e poi ad Alessandria d'Egitto.
Grazie alla sua bravura nel disegno e nella pittura, ha la stima e la fiducia degli ufficiali inglesi che gli commissionano numerose opere. Di questo periodo resta un'interessante documentazione grafica, soprattutto ritratti di commilitoni.
Nell'agosto 1946 viene rimpatriato, lasciando ad Alessandria d'Egitto numerose opere che non verranno mai più recuperate.
Tornato nella sua Lomellina, riprende a dipingere e, pur tra molte difficoltà, nel maggio 1947 organizza una personale a Milano, alla Galleria Borromini.
Nel 1948 ottiene la cattedra all'insegnamento di Educazione Artistica alla Scuola Media Statale "L. Travelli" di Mortara (PV) e contemporaneamente prosegue la sua attività di artista esponendo in diverse mostre personali e collettive a Milano, Parma, Pavia, Udine, Ferrara, Vigevano ed anche all'estero: Stoccolma, Göteborg, Malta, Londra, Città del Capo, Città Del Vaticano.
Nel 1964 riceve da Papa Paolo VI, in Udienza Privata, il Premio Assisi per l'incisione, con l'opera San Francesco e Sorella Luna (calcografia in cera molle). Dagli anni settanta in poi fa numerose opere religiose sia nelle cappelle mortuarie dei cimiteri di Mortara, Cergnago , Cassolnovo , poi realizza i mosaici dei Santi compatroni della chiesa Parrocchiale di Gambolo’, realizza un grande mosaico sul fianco della chiesa di Villanova d'Ardenghi e all interno della chiesetta in località Stradellina di Gambolo’ , poi una grande Pala d'altare con i padri Pianzola , Olivelli e don Orione per la parrocchia di Cilavegna , nonché i quadri di Sant’ Antonio e Sant’ Antonio abate e alcune sue opere sacre sono partite per le opere missionarie in Angola .
Nel 1987 viene invitato alla Triennale dell'incisione alla Permanente di Milano, dove presenta la serie delle 12 Fatiche di Ercole, vera e propria summa del suo lavoro di incisore.
Sulla sua opera hanno scritto numerosi critici tra i quali Lepore, De Grada, Traversi, Signorini, Rizzo, Poma ed altri.
Muore il 29 giugno del 1992.