Isabella Sartoris nasce nel 1998 a Torino, dove vive e dipinge. Sin da bambina dimostra una propensione alla creatività, che approfondisce nel suo percorso di studi prima diplomandosi al liceo artistico Aldo Passoni e, successivamente, laureandosi in Pittura all'Accademia Albertina di Belle Arti di Torino con Lode.
Isabella Sartoris è un'artista contemporanea che si distingue per le sue composizioni evocative e vibranti. Le sue opere esplorano temi di identità, memoria e sogno, utilizzando una varietà di tecniche per creare un'esperienza visiva unica e immersiva.
L'arte di Sartoris è caratterizzata da un uso audace del colore e da una sensibilità alla texture e al dettaglio. Le sue composizioni spesso presentano figure e forme che emergono da sfondi astratti, creando un senso di profondità e movimento. Questi elementi combinati trasmettono una sensazione di dinamismo e introspezione, invitando l'osservatore a riflettere e a immergersi nel suo mondo artistico.
Le opere di Sartoris non solo catturano l'occhio per la loro bellezza estetica, ma evocano anche una risposta emotiva profonda. La sua abilità nel manipolare i materiali e le superfici aggiunge un ulteriore strato di complessità alle sue creazioni, rendendo ogni pezzo un'esperienza sensoriale completa.
In sintesi, Isabella Sartoris è un'artista che riesce a fondere tecnica e emozione in maniera magistrale, creando opere che sono tanto visivamente affascinanti quanto profondamente significative. Le sue creazioni rappresentano un dialogo continuo tra l'immaginazione e la realtà, offrendo agli spettatori una finestra sul suo mondo interiore.
ESPOSIZIONI
Galerie des reufés, Galleria Umberto I (Torino). Mostra collettiva;
Manufatti Artistici, Casina Vanvitelliana (Bacoli, NA). Mostra collettiva;
Vita Immaginaria, Con/temporary Spaces in collaborazione con il Salone del Libro OFF di Torino. Mostra collettiva;
Il segno geniale, Spazio espositivo Vinci (Vinci, FI)
Metamorfosi. La ferita dell’identità, Castello della Rotta (Moncalieri, TO). Mostra personale;
100 Artisti in Villa, Villa Contarini (Piazzola sul Brenta, PD). Mostra collettiva;
Arte, femminile singolare, ARTtime Gallery (Udine). Mostra collettiva;
COLLABORAZIONI
Realizzazione della copertina e la quarta di copertina del libro “Nanny, la regina dei Maroon” di Arthur Zeller.
Workshop presso lo studio dell’architetto ed artista Luciano Cappellari.
Collaborazione con il Castello della Rotta per il progetto “Artisti della Rotta”, in quanto figura di curatrice per mostre personali e collettive di artisti emergenti all’interno del maniero;
Collaborazione con l’associazione “Torino Creativa”.
CONCORSI
Selezionata dal Premio Mestre di Pittura per la mostra collettiva “100 Artisti in Villa”;
Selezionata alla semifinale del Premio Arte.
STATEMENT
L’ arte è sempre stata parte integrante della mia vita dacché ho memoria. Da quando ero una bambina, ho sentito un’ energia naturale che mi ha attratto all’interno di questo mondo nel quale, ancora oggi, mi trovo a vivere.
Le parole non sono mai state abbastanza per me, le immagini sì. Queste nascono come “folgorazioni” vere e proprie: è l’idea che si appropria della mia immaginazione in modo immediato, non viceversa. Dare forma a quello che sento è l’unico modo che mi consente di entrare profondamente in contatto con me stessa e con gli altri.
Il medium che prediligo per la mia espressione artistica è la pittura ad olio su tela, ma utilizzo anche grafite, acquerelli e acrilico. Inoltre, uso la fotografia come bozza per le mie idee e, talvolta, anche come fine artistico.
Ho iniziato la mia ricerca artistica dedicandomi all’interpretazione visiva del tempo in relazione al destino; successivamente questa tematica si è estesa al concetto di metamorfosi interiore, sino ad arrivare a quello di cui mi occupo prevalentemente oggi: l’identità.
Nella mia poetica il tempo ed il destino, la metamorfosi e l’identità sono concetti indissolubilmente legati tra loro, in quanto hanno tutti un ruolo centrale nella vita di ognuno: l’uno non esclude l’altro, bensì lo implica.
La mia soggettiva concezione del tempo volge lo sguardo ad una visione circolare, un movimento succube al fato che prevede una convivenza costretta ad esistere: senza il tempo il destino non può compiersi e, senza il destino, il tempo (ossia la vita) perde di significato. Esso ritorna eternamente nella sua natura ciclica ed è in lui che il nostro fato va man mano compiendosi non come concetto astratto, ma come parte intrinseca della nostra natura di esseri umani: ognuno è il suo tempo, così come ognuno è il suo destino.
Il tempo, se ci soffermiamo a pensare, non è altro che metamorfosi continua, un accompagnatore verso nuove rinascite: il destino, invece, incarna la trasformazione alla quale siamo indirizzati.
Come già anticipato, quella che intendo è una metamorfosi interiore per la quale siamo destinati ciclicamente a ritrovarci di fronte a noi stessi. Nel processo metamorfico ho individuato tre fasi essenziali: la distruzione, la creazione e la rinascita. Queste le ho volute adattare al divenire continuo della nostra interiorità e, di conseguenza, della nostra identità, che non viene mai a compiersi del tutto nel mio lavoro: la persona, infatti, non è mai uguale a se stessa, ma sempre soggetta al cambiamento; motivo per cui i lavori di questa serie nascondono o disintegrano i volti che, con i loro tratti somatici, andrebbero invece a definire l’identità di un individuo. La distruzione è perciò la fase che più mi interessa attualmente, nonché la dissoluzione del proprio essere che si affaccia a nuove forme; forme che trovano espressione nella nudità dei corpi e nella loro interazione, elementi fondamentali nel mio linguaggio, dove concetti ed emozioni divengono appunto corpo, tangibili.
Tutto ciò che rappresento riguarda il mio sentire, la mia identità, la mia metamorfosi ed il mio tempo. Il mio intento è riuscire a raggiungere quello che, a par